Giovani, italiani e poco rappresentati

Condividi

Lo hanno sostenuto oltre 30 rappresentanti di organizzazioni giovanili nel corso del primo ciclo di audizione dei giovani.

I giovani nel nostro Paese sono poco e male rappresentati, per questo abbiamo avviato diverse iniziative di ascolto strutturato con l’obiettivo di raccogliere le istanze dei giovani sui principali temi del dibattito pubblico e in particolare sull’attuazione del PNRR. Si tratta di temi che abbiamo più volte posto all’attenzione del Parlamento e del Governo come l’incertezza previdenziale, il sostegno all’occupazione, in particolare ai neolaureati, la formazione professionale, gli incentivi alle giovani coppie. Negli ultimi due anni i giovani hanno rappresentato oltre il 60% degli 80mila partecipanti alle consultazioni pubbliche esprimendo posizioni ben definite.

Lo ha detto il presidente del CNEL Tiziano Treu, durante il primo dei due incontri che si sono svolti al CNEL a gennaio e febbraio 2022 con le rappresentanze giovanili delle organizzazioni sul Futuro dell’Europa, promosso dalla Commissione Politiche UE e Cooperazione Internazionale del CNEL e presieduto dal vicepresidente CNEL Floriano Botta, in collaborazione con il Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Come emerso anche dal XXIII Rapporto sul mercato del lavoro 2021 del CNEL, in Italia il tasso di occupazione nei giovani tra i 15 e 24 anni è passato dal 25,7% del 2005 al 16,8% del 2020, in controtendenza rispetto alla media Ue, dove negli stessi anni si è passati dal 7,4% al 14,7%.

La classe 30-34 anni, nello stesso periodo, ha visto scendere l’occupazione dal 74,5% al 66,9%, con un divario ancor più evidente rispetto alla media europea (passata dal 3,3% al 12,2%).

“Intendiamo dare molta importanza alla partecipazione dei giovani alle nostre attività e siamo convinti che possono darci la spinta a superare le difficoltà di una maggiore coesione europea, più solidale ed attenta alle differenze – ha sottolineato il Segretario Generale Mauro Nori – Tutti sono concordi nel riconoscere l’importanza dei giovani nella nostra società, ma sono pochi quelli che lavorano per coinvolgerli realmente nelle istituzioni.

Condividi