SI ASSUMONO GIOVANI! MA IN QUALI SETTORI?

Condividi

Tra settembre e novembre 2022 sono previsti 1.405.290 ingressi di giovani nel mondo del lavoro. Ma quali sono le professioni più ricercate e i settori che offrono più opportunità?

Secondo l’ultimo report del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal (https://excelsior.unioncamere.net), che ogni tre mesi fornisce le previsioni sulle assunzioni programmate dalle imprese, in Italia mancano operai meccanici, impiegati nel commercio e servizi, soprattutto turistici, ma anche tante nuove professioni come quelle della green economy e del digitale.

Le competenze green saranno sempre più richieste nei diversi settori e profili professionali. Molto alta anche la richiesta di profili digitali. Prosegue, infatti, l’andamento positivo per i servizi informatici e delle telecomunicazioni (+35,3% rispetto a settembre 2021 e +31,3% per il trimestre), per quelli del settore assicurativo e finanziario (+33,4% nel mese e +19,5% nel trimestre) e dei servizi alle persone (+19,6% nel mese e +19,1% nel trimestre). Continua il trend positivo anche nel settore edile: 57mila le entrate programmate nel mese di settembre (+37,3% rispetto a 12 mesi fa). Anche le previsioni per il trimestre settembre-novembre confermano la crescita del settore (154mila entrate +30,4% rispetto allo stesso trimestre del 2021). Secondo le previsioni sono previste 275mila nel trimestre settembre-novembre. Per l’industria, invece, le assunzioni entro novembre saranno circa 1 milione.

Circa 166mila assunzioni (pari al 31,7% del totale) riguardano giovani fino a 29 anni. Tra le figure high skills quelle maggiormente ricercate per questa fascia d’età sono i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (10mila assunzioni programmate nel mese). Molto richieste sono poi le professioni dei servizi turistici (31mila contratti) come cuochi e camerieri, come anche i commessi e altro personale qualificato per negozi ed esercizi all’ingrosso (14mila). Tra gli Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine si evidenziano, infine, gli operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (10mila), gli operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (9mila) e gli operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori (7mila).

A settembre salgono a 227mila le assunzioni per cui le imprese dichiarano difficoltà di reperimento. La causa prevalente si conferma essere la “mancanza di candidati” (27,8%) con una quota quindi superiore al doppio dell’altra motivazione, la “preparazione inadeguata” (11,9%). Il mismatch riguarda soprattutto gli operai specializzati (56,8% la quota di entrate difficili da reperire), i conduttori di impianti fissi e mobili e le professioni tecniche (entrambe al 47%). Le figure di più difficile reperimento sono i meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili (65,8%), gli artigiani e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (65,6%), gli operai di macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche e per prodotti minerali (63,2%), gli artigiani e operai specializzati di installazione e manutenzione attrezzature elettriche ed elettroniche (62,5%) e fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metallica e professioni simili (61,0%). Difficili da reperire anche i tecnici in campo ingegneristico (64,1%), i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (59,9%) così come tecnici della salute (54,5%), gli specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali (53,3%) e gli ingegneri (46,5%).

È ottimista il presidente del CNEL, Tiziano Treu, tra i più autorevoli esperti di lavoro italiani e internazionali, ma invita a formarsi: “Abbiamo sempre avuto una percentuale bassa di occupazione e dato poca attenzione alla creazione dei posti di lavoro. Adesso col PNRR si creeranno tante opportunità nella sanità e nel green, ma non ci sono offerte adeguate di lavoratori preparati. Nei settori dei servizi siamo da sempre a corto. Poi abbiamo un tasso di nero o semi-nero altissimo, come il part-time dichiarato per coprire lavori full-time, una deformazione diffusissima”.

Cerca i profili più richiesti sul tuo territorio o nel settore in cui vorresti lavorare

Condividi